Musicalità e relazione – percorsi paralleli nello sviluppo del bambino da 0 a 36 mesi secondo la metodologia denominata ‘Musica in Culla’
Corso di formazione per educatori, pedagogisti, musicisti e musicoterapeuti.
Docente: Paola Anselmi
Il Programma si avvale di una innovativa teoria di apprendimento del linguaggio musicale, ideata dal ricercatore statunitense E. E. Gordon e in seguito diffusa in Italia, anche per merito della sua assistente, la dottoressa B. M. Bolton, ricercatrice a sua volta, che si struttura in un vero e proprio metodo didattico–pedagogico dedicato alla fascia d’età da 0 a 3 anni.
Paola Anselmi è Coordinatore del Progetto Nazionale Musica in Culla e del Dipartimento Prima Infanzia Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia di Roma.
PROGRAMMA DEL CORSO
“….. La musica si impara vivendola fisicamente ed emotivamente, così che essa contribuisca alla nostra crescita come individui, attraverso una esperienza creativa che coinvolga tutto ciò che alla musica può essere inerente: il gioco, il movimento, il corpo, il canto…” , i bambini molto piccoli sono l’essenza dell’emozione e della fisicità, canali attraverso cui comunicano i loro primi sentimenti: benessere e disagio, fiducia o diffidenza, calma o inquietudine. Bambini ben diversi da come si pensava ancora qualche anno fa, non solo portatori di fame, sete, sonno ma persone ricche e straordinarie.
I primi tre anni di vita sappiamo essere i più importanti per l’apprendimento delle competenze, per le conquiste motorie, le elaborazioni degli innumerevoli stimoli che gli adulti propongono proprio in questa finestra di tempo: la musica si inserisce naturalmente in questi stimoli, in un percorso di apprendimento di multiformi capacità espressive (voce, movimento, sguardo, manipolazione..) del proprio personalissimo “se’”, in armonia con il gruppo in cui è inserito.
Di fondamentale importanza la presenza e il coinvolgimento attivo dei gruppi educativi, o dei genitori o degli adulti di riferimento che potenziano e rafforzano i modelli degli operatori musicali, aiutano i bambini a fidarsi di loro e raccolgono spunti per lavorare in stretta collaborazione con gli operatori in modo da assicurare al bambino l’utilizzo della musica come evento fruibile nella vita quotidiana.
Il Programma si avvale di una innovativa teoria di apprendimento del linguaggio musicale, ideata dal ricercatore statunitense E. E. GORDON e in seguito diffusa in Italia, anche per merito della sua assistente, la dottoressa B. M. BOLTON, ricercatrice a sua volta, che si struttura in un vero e proprio metodo didattico – pedagogico dedicato alla fascia d’età da 0 a 3 anni.
ARGOMENTI TRATTATI
- Musica e parola: linguaggi espressivi a confronto.
- I quattro canali di ASCOLTO: auditivo, corporeo, visivo, attraverso gli oggetti.
- I quattro canali di ASCOLTO: auditivo, corporeo, visivo, attraverso gli oggetti.
- Osservare e comprendere i comportamenti dei bambini attraverso il canale musicale.
- Perché la musica per i bambini non deve essere semplice.
- Repertorio, arricchire e reinventare il repertorio tradizionale e scolastico. La “teoria” base della metodologia applicata alla primissima infanzia, dalla Music Learning Theory agli attuali sviluppi della pedagogia musicale.
- La musica nelle diverse fasce d’età: quali modalità (espressività, varietà, complessità, familiarità).
- Le canzoni e le filastrocche con le parole e senza le parole: il testo subito o più tardi?
- Il dialogo musicale con il bambino.
- La musica nella vita quotidiana: come sottolineare i rituali con il linguaggio musicale.
- La musica che abbatte le barriere: una lingua comprensibile per bambini di ogni paese (repertorio multiculturale).
- Il movimento naturale risposta del bambino alla musica: e il messaggio – modello principale di trasmissione della sintassi del linguaggio espressivo
- I quattro elementi per crescere con armonia tra musica e movimento: flusso, spazio, peso e tempo.
- “Giochi musicali”: gli oggetti “neutri” come pretesto per la produzione musicale.
- La contestualizzazione fantastica.
- La difficile ma fondamentale relazione con gli adulti: come crescere con la musica insieme ai grandi.
Laddove ce ne fosse la possibilità, si organizzerà una demo-class di bambini dell’età trattata nel seminario.